domenica 21 giugno 2009

Piazza dei Mestieri all'ex Saffa di Via Cortonese


Stando ai dati ISTAT riferiti al 2007 il 20,8% degli studenti italiani abbandona troppo presto la scuola, prima di aver conseguito un qualunque titolo di studio superiore, anche professionale. Il doppio rispetto al limite del 10% fissato dagli obiettivi della Comunità Europea a Lisbona nel 2000 che restano, dunque, lontanissimi. Nell'arco degli ultimi quattro anni, tra il 2004 ed il 2007, nel nostro Paese l'incidenza di abbandoni precoci e' scesa di 3,6 punti al Centro-Nord. Nel 2007 solo la provincia autonoma di Trento e il Lazio hanno raggiunto obiettivi vicini a quelli di Lisbona (10,6 e 10,9%). L'Umbria il 12,7%. (dati tratti da Dire Giovani.it).

Ma non si tratta solo di abbandono scolastico. Quello che affligge le nostre città e i nostri giovani è spesso la mancanza di speranza sul futuro, l'incapacità di pensarsi in positivo, di motivazioni, di trovar punti d'incontro con la realtà degli adulti. Urge un progetto che sia capace di offrire percorsi formativi a chi abbandona la strada maestra delle agenzie educative ufficiali e che proponga con dignità l'acquisizione degli strumenti necessari a intraprendere un "mestiere" che possa garantire uno sbocco occupazionale ed un futuro.

A Torino l'esperienza della Piazza dei Mestieri è nata proprio con la volontà di "sviluppare il potenziale, spesso nascosto, dei giovani durante la delicata fase che li porta dall’adolescenza alla vita adulta". L'idea della Piazza "si ispira dichiaratamente a ricreare il clima delle piazze di una volta, dove persone, arti e mestieri si incontravano e, con un processo di osmosi culturale, si trasferivano vicendevolmente conoscenze e abilità.[...]
L’obiettivo finale è quindi quello di creare un punto di aggregazione dei giovani in cui sia evidente un contenuto educativo e dove si possa sperimentare un approccio positivo alla realtà, dall’apprendimento al lavoro, dal modo di usare il proprio tempo libero alla valorizzazione dei propri talenti anche attraverso l’introduzione all’arte, alla musica e al gusto".

La creazione della Piazza dei Mestieri, la sua implementazione ed il suo funzionamento vedono i giovani come protagonisti, affinché possano constatare con i loro occhi l’esito del lavoro delle proprie mani, affiancati da adulti che, anziché sostituirsi alla loro responsabilità, sollecitino la loro libertà e il loro impegno.
Nulla è più convincente per chi vive situazioni di disagio che il veder sorgere un’opera significativa a cui dare il proprio contributo creativo.

L'ex stabilimento SAFFA di via Cortonese, con i suoi circa 19.000 mq, rappresenta uno dei pochi superstiti di archeologia industriale ancora presenti a Perugia visto che l'area dell'ex Perugina a Fontivegge è stata recuperata anni or sono con l'intervento urbanistico firmato Aldo Rossi (vedi nostro post Aldo Rossi - Perugia e Berlino, del 24/03/2009), che a San Marco si è in parte provveduto al recupero dell'ex fornace, che alla ex SAFFA di Corso Garibaldi stanno per essere completati i lavori per creare lasede della Sovrintendenza alle BB.AA.
In entrambe i primi due casi una ciminiera sta a ricordare l'antica destinazione del complesso.
Anche in via Cortonese spunta una ciminiera, ma per l'ex-Saffa nulla ancor si muove.
Almeno così sembra!
L'ultimo progetto di recupero di cui si ha notizia sulla stampa locale risale al 2005 e sembra ancora in auge. L'ex tabacchificio di Via Cortonese, grazie all'interessamento di Italia Nostra, si doveva trasformare in una "incubatrice di aziende high tech, una sorta di cittadella tecnologica" (Corriere dell'Umbria, settembre 2006) dopo essere stato ammesso ai progetti regionali di recupero urbano; ma alcune problematiche relative alle società partecipate del Comune di Perugia (Semplicittà e Perugia Rete) fecero rallentare e procrastinare l'esecuzione del progetto. A suo tempo un articolo del Corriere dell'Umbria del 27/02/2005 considerava imminente l'attuazione del progetto, anche perché doveva arrivare da Roma un apposito finanziamento di 900mila euro: "Il digitale terrestre sbarca in Umbria".

Di tutto ciò ancora non vi è traccia.
Ci permettiamo, quindi, di sopperire alla vacanza progettuale proponendo un utilizzo diverso dell'area in questione che venga incontro alla situazione di malessere scolastico di tanti giovani a Perugia e dintorni con la creazione della Piazza dei Mestieri anche nella nostra città.
Certamente non ci sogniamo di proporre la copia pedissequa di ciò che è stato creato a Torino o a Milano.
Vogliamo proporre la considerazione del Progetto e di verificarne la cantierabilità visto che la nuova giunta comunale perugina guidata da Boccali e in via di costituzione potrebbe di nuovo prendere in considerazione la destinazione dell'ex complesso industriale.
In tal modo Perugia potrebbe compiere un grande passo avanti sulle linee guida delle Politiche per i giovani affermate nel 2000 a Lisbona che prevedevano, tra l'altro, di "aumentare ogni anno in modo sostanziale l’investimento nel capitale umano, di sviluppare centri locali polivalenti per l’acquisizione di competenze, di stabilire dei partenariati educativi tra le scuole, i centri di formazione, le imprese, gli istituti di ricerca".

Occorre creare una vasta intesa tra Comune, Provincia e Regione e ad altri Enti del territorio che porti alla concretizzazione del Progetto, ma soprattutto occorre mettere in conto l'utilizzo di una logica nell'operare sul territorio che valorizzi realtà e agenzie educative che vivono quella passione educativa che sta alla base del Progetto.
Su questo molto c'è ancora da imparare da parte dei nostri Enti di governo che tendono spesso a varare solo progetti firmati con la loro targa, scoraggiando qualsiasi iniziativa nata dalla libera volontà dei cittadini.
E' un antico principio che si chiama sussidiarietà.
Ma in Umbria e a Perugia, in particolare, sembra un boccone difficile da deglutire.

Per ulteriori informazioni collegarsi al sito di Piazza dei Mestieri dal quale sono state tratte molte delle informazioni e delle foto riportate in questo articolo.