martedì 24 marzo 2009

Aldo Rossi - Perugia e Berlino



Il 1982 fu un anno di trasformazioni a Perugia perché sulla scia della grande innovazione delle scale mobili, in funzione già dal 1980 per collegare l'acropoli del centro storico con le zone periferiche, si mise mano alla ridefinizione di un nuovo volto per l'area adiacente alla Stazione di Fontivegge, un'area che aveva a suo tempo ospitato lo stabilimento della Perugina e il deposito degli autobus e filobus che servivano la città e che ora doveva accogliere un nuovo Centro Direzionale contornato da unità residenziali.
Il progetto fu firmato dall'architetto milanese Aldo Rossi, personalità di rilievo internazionale, che già stava lavorando ad alcuni progetti relativi alla città di Berlino.
Le polemiche non mancarono di farsi sentire in toni anche piuttosto accesi e caustici, soprattutto perché per i materiali, lo stile geometrico e asciutto, le forme monumentali e severe non convincevano i perugini; nonostante tutto, i lavori proseguirono abbastanza velocemente per il CentroDirezionale e Commerciale; si arenarono, invece, per la zona residenziale lungo Via Mario Angeloni e tuttora il progetto non è stato portato a termine.

Visitando a Berlino il grande edificio a blocco per residenze e uffici posto nelle immediate vicinanze della Friedrichstrasse, a pochi metri dal Check-point Charlie e l'unità residenziale in Kochstrasse si rimane sbalorditi per la vicinanza delle loro forme con quelle del Direzionale di Perugia.
Elementi in ferro e vetro, finestrature quadrate, colonne d'angolo colossali sono indizi di stretta parentela tra i due progetti e legano a doppio filo i quartieri delle due città.
A Berlino Rossi ha però osato un passo in più inserendo ironicamente nella teoria di prospetti multicolori degli edifici una porzione della facciata di Palazzo Farnese realizzato a Roma nel 1514-1546 da Antonio da Sangallo il Giovane e da Michelangelo.
L'inserzione ha il valore di richiamare una costante delle sue architetture, vale a dire la convivenza di passato e presente, ma costituisce anche una pressante citazione che vuole rendere esplicito il suo motivo ispiratore fondante e cioè l'architettura rinascimentale.

Ora, si sa, Berlino è una città gravemente ferita dalla guerra e in cerca di soluzioni innovative che le restituiscano un volto consono a quello di una grande capitale. In questo enorme laboratorio architettonico a cielo aperto illustri nomi dell'architettura mondiale stanno portando il loro raffinato contributo alla ricostruzione della città.
Perugia non può certo essere paragonata a Berlino sia per le sue dimensioni sia per il fervore ricostruttivo che la capitale della Germania sta vivendo a partire dalla caduta del muro nel 1989. Sta di fatto, però, che in qualche modo, possiamo rintracciarne una parentela proprio per gli interventi di Aldo Rossi.
Potremo non essere d'accordo; potremo continuare ad essere polemici con le scelte del operate dal Comune oramai ventisette anni fa; potremo continuare a provare un forte senso di disagio nell'attraversare Piazza del Bacio.
Di fatto, però, il Centro Direzionale di Fontivegge si può facilmente rintracciare all'interno di ogni buon manuale di architettura e di ogni monografia su Aldo Rossi.
Crediamo che occorra guardare avanti e far buon viso a cattivo gioco se cattivo gioco c'è stato!
In che modo?
Per esempio trovando i mezzi necessari per portare a termine il cantiere lungo via Mario Angeloni in modo da completare il progetto, anche se in parte fu rimaneggiato.
Per esempio trovando la maniera di bonificare l'area residenziale e trasformandola da quell'ambiente malfamato e corrotto dallo spaccio di droga e dal commercio sessuale che è diventato in un insieme abitativo di almeno medio livello. Non crediamo che si debba accettare quasi meccanicamente che un quartiere residenziale solo per il fatto di trovarsi nei pressi della stazione ferroviaria si trasformi specie nelle ore notturne in un luogo pericoloso e poco raccomandabile!
Per esempio curando meglio l'area verde adiacente creando un aprco più attrezzato per i bambini e gli anziani, favorendo l'inssediarsi di qualche esercizio commerciale per il ristoro.
Per esempio sfruttando la vicinanza alle due stazioni del minimetrò (Case Bruciate e Fontivegge) e offrendo qualche soluzione urbanistica innovativa ed elegante. In effetti, se ci riflettiamo, l'area si sta qualificando come una dei nuclei più interessanti dal punto di vista urbanistico/architettonico per la presenza dei lavori di due grandi architetti contemporanei Aldo Rossi e Jean Nouvel.
Ma Perugia sa sfruttare appieno queste possibilità (il nostro occhio miope vede solo quelle che abbiamo elencato, ma sicuramente ve ne sono in gran numero!) o decide, come al solito, per l'incapacità a crear progetti di ampio respiro?
La nostra città si è sempre distinta per soluzioni all'avanguardia nel campo del trasporto pubblico, ad esempio.
Ma sembra che la sua dirigenza politica ed amministrativa non sia sempre all'altezza della sua dirigenza tecnica!
O ci sbagliamo?

Nessun commento:

Posta un commento